Come gia preannunciato nel nostro precedente articolo sul week-end di coppa Davis, il match tra Svezia e Israele si svolgerà a porte chiuse. Ora la notizia è ufficiale; la decisione è stata presa dalla polizia di Malmo come misura d prevenzione per garantire l’incolumità della squadra israeliana. Infatti in Svezia è presente una folta comunità musulmana e si teme che l’avvenimento sportivo possa essere preso come pretesto da questi ultimi per azioni dimostrative poco pacifiche contro gli israeliani riguardo alla questione religiosa-politica tra la Palestina (paese musulmano) e Israele appunto.
Il fatto di giocare a porte chiuse non è però piaciuto a nessuno dell’ambiente tennistico: sia alle 2 squadre impegnate, avrebbero preferito entrambe giocare davanti al pubblico, sia alla federazione svedese che ha tenuto a puntualizzare che questa decisione è stata presa solo ed esclusivamente dalle autorità.
Sinceramente il nostro parere aldilà delle nostre idee religiose e politiche è scontato, retorico e anche banale; e siamo fieri e orgogliosi che sia così! La religione e la politica non devono aver a che fare con lo sport. Anzi semmai lo sport dovrebbe unire e non dividere.
Quindi capiamo da un lato la decisione della polizia di cercare di garantire la sicurezza, ma ci schieriamo allo stesso tempo con la federtennis della svezia e le 2 squadre: sarebbe stato bello giocare davanti ai tifosi senza incidenti di nessun tipo. Purtroppo però ciò che dovrebbe essere normalità e realtà è quasi diventato utopia.
Immaginate che bello dev’essere per i tennisti che scenderanno in campo per rappresentare le proprie nazioni giocare in un palazzetto vuoto, come se stessero giocando tra amici in un qualsiasi campo di periferia (anzi lì magari qualche passante si ferma a guardare qualche scambio)…vabbè….
Comunque vada ora questa festa di tennis che deve andare in scena a Malmo è stata, per un motivo o per un altro, rovinata. E ci dispiace.
giovedì 5 marzo 2009
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