sabato 23 maggio 2009

ROGER E' PRONTO


Ecco le parole di Roger Federer durante la conferenza stampa prima dell'inizio del Roland Garros.
D: Sei qui a Parigi. Tutti vorrebbero essere a Parigi. È il sogno di ogni turista. Tu che ne pensi?
RF: Anche io sono contento. Vengo qui solo due volte l’anno per i grandi tornei ma spero di poterci tornare un giorno come turista.
D: Com’è il tuo morale adesso? So per certo che hai migliorato il morale di tutti i tuoi fan.
RF: Ah si? Mi fa piacere sentirlo…
D: E com’è il tuo?
RF: Io sto bene, sono di buon umore. Sto giocando bene. Sento che mi sto allenando bene questa settimana. Non ho avuto problemi ad adattarmi alle condizioni diverse che ci sono qui rispetto a Madrid. Ma è importante che sia mentalmente e fisicamente fresco a questo punto e lo sono. Ovviamente è importante passare il primo turno e trovare la strada giusta nel torneo. Ma la vittoria a Madrid è stata una bella carica.
D: Qual è la cosa fondamentale dell’allenamento per questo torneo su un campo in terra?
RF: Abituarsi di nuovo alle condizioni di gioco. È passato un anno, c’è solo bisogno di prendere di nuovo confidenza con lo Chatrier, il Suzanne Lenglen, con il rimbalzo, i tagli. Ci vuole qualche giorno per abituarsi.é successo tutto troppo in fretta per me. Ad esempio, oggi ho in programma solo un’oretta però ho giocato già così tanto nelle ultime settimane. A questo punto si tratta solo di trovare il passo giusto e di fare le cose giuste. Quindi un po’ di riposo e quando sono sul campo più qualità e meno quantità per questa settimana.
D: Hai giocato un tennis offensivo a Madrid. Pensi che sia uno stile di gioco da poter ripetere qui anche se la superficie è diversa?
RF: Beh, mi sento sempre di giocare offensivo. Non sono certo uno che aspetta l’errore dell’altro a meno che il punteggio non suggerisca di giocare in maniera differente. Ma settimana scorsa ho semplicemente cercato di giocare il meglio possibile. Ho deciso di giocare in finale più aggressivo del solito e ha funzionato. Ma sono soddisfatto anche di come ho giocato gli altri turni, nei quali ho fatto il mio gioco.
D: Cosa ti aspetti dal tuo primo avversario, Alberto Martin?
RF: Credo che abbiamo giocato una volta, ma non sono sicuro al 100%. A Monaco forse. Voglio dire, ci conosciamo da un po’. È da un po’ che siamo nel tour . è uno di quegli spagnoli che ti rende le cose difficili. Per me è importante riuscire a tenere il controllo dalla linea di fondo e giocare aggressivo, non dargli ritmo. È decisamente un test al primo turno. Vedremo.
D: Qual è la tua opinione su questo: hai vinto a Madrid e tutti hanno pensato, Roger è tornato. È da un po’ che lo dico che sei in forma e che sei sì il numero due adesso, ma sei stato numero uno per tantissimo tempo. Come metti in prospettiva questa cosa? Pensi che sia una cosa positiva o forse troppo una reazione istintiva?
RF: Mah, per me non cambia molto da una settimana all’altra. Io guardo sempre in grande: quest’anno, il prossimo, i prossimi cinque. Ovvio, è importante come gioco e se vinco i tornei, ma non penso che per un torneo o per una sconfitta al primo turno o per una vittoria cambi tutto. So che sto facendo le cose giuste per ritornare in forma dopo i problemi che ho avuto alla schiena per riuscire a competere con i miei avversari. È importante che ho giocato bene quando dovevo farlo, che sono stato capace di farlo a Madrid, cosa che non sono riuscito a fare prima perché forse mi mancava un po’ di allenamento. Ora tutti i pezzi si stanno mettendo insieme ed è la cosa più importante proprio prima del French Open e Wimbledon subito dopo. Mi fa bene aver riacquistato un po’ di fiducia, ma c’è ancora molto da fare, è appena iniziata. È importante rimanere al vertice, fare le cose giuste e lavorare sodo ed essere positivo riguardo alle grandi sfide che mi aspettano.
D: Il fatto che Nadal abbia avuto un match duro contro Djokovic e che lo abbia quasi battuto a Madrid è una buona cosa per te dal punto di vista psicologico?
RF: La cosa importante per me è che ho vinto contro Nadal, non il fatto che ha avuto un match duro con Djokovic. Mi da fiducia. Fiducia per questo torneo. Sono molto contento di essere qui, mi sento bene. Poi quando devi giocare con Rafa, che ha sempre fatto bene su questa superficie e lo vedi ad un passo dalla sconfitta con Djokovic, ti rendi conto che se giochi nella maniera giusta contro di lui lo puoi battere. Perché ogni anno vince 40 partite sulla terra e non perde mai..piano piano inizi ad essere un po’ pessimista. Invece ho realizzato che se gioco bene ci sono delle chance.
D: Dopo Madrid ti sei detto contento del risultato perché è derivato da tutto il lavoro che hai fatto sul tuo gioco. La mia domanda è: su cosa hai lavorato prima di Madrid?Cosa hai modificato nel tuo programma prima di venire qui?
RF: Beh, si e no. Ho avuto problemi alla schiena a febbraio e per quello ho saltato la Davis. Poi mi sono sposato e non ho avuto molto tempo per prepararmi per Montecarlo. Ma poi fra Montecarlo,Roma e Madrid mi sono allenato moltissimo. Ho lavorato sulla regolarità, sul piazzamento, avevo la sensazione di essere un po’ lento con alcuni colpi. Volevo essere più costante, essere in grado di farlo per ore e ore. Così mi sono allenato molto e a Madrid si è visto il risultato. Sono rimasto stupito di quanto in fretta sono venuti i risultati. Ho realizzato che potevo diventare più forte molto velocemente e sono contento che abbia funzionato.

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