lunedì 22 febbraio 2010

FEDERER OUT 2 SETTIMANE

Il numero uno del mondo Roger Federer è out per 2 settimane. Ad annunciarlo è proprio il campione svizzero; la causa è un' infezione polmonare che necessita di uno stop forzato per non aggravare la situazione. Dunque Roger salterà sicuramente il torneo atp 500 di Dubai e a questo punto rimane in forse anche per il master 1000 sul cemento americano di Indian Wells.
Auguri di pronta guarigione allora e a presto!

NBP.

giovedì 18 febbraio 2010

ATP FANS' FAVOURITE


Cari tifosi di tennis è possibile votare il vostro campione preferito del circuito. Riuscirà Roger Federer a confermarsi il campione più amato? (nella foto sopra la consegna del trofeo lo scorso anno a Roma).
Esprimere la propria preferenza è facile, basta cliccare sul link qui sotto ed il gioco è fatto!
NBP.

martedì 2 febbraio 2010

TORNEI ATP


Eccovi il link con il calendario di tutti i tornei e dei loro siti ufficiali dove potete seguire i risultati di tutto il circuito in attesa del torneo di Dubai della prossima settimana:
NBP.

AUSTRALIAN OPEN//LE PAGELLE

FEDERER 10 e lode: qualsiasi commeto sarebbe superfluo (vedi articolo sottostante).

MURRAY 9: il vampiro è arrivato alla seconda finale di uno slam in carriera. Ha avuto la sfortuna di incontrare in entrambe le occasioni Re Roger che non gli ha concesso nemmeno le briciole. Prima o poi ce la farà a vince uno slam, è un ottimo tennista e ha tutto per vincere. Deve cercare solo di levarsi di dosso le pressioni a cui è sottoposto...il regno unito è tutto sulle sue spalle, son più di 70 anni che un britannico non vince un torneo del grande slam.

CILIC 10: non vogliamo essere blasfemi ma il ragazzo di Medjugorie ha compiuto un vero e proprio miracolo: prima semi per lui in uno slam. Il lungagnone croato è stato la vera sorpresa del torneo. Ha dimostrato di essere cresciuto in fretta, ora è da tener d'occhio, attenzione! Entra meritatamente nei top 10 per la prima volta.

TSONGA 9: L'aria d'Australia deve far proprio bene al sosia di Mohammed Alì, dopo la finale in quel di Melbourne 2 anni fa è tornato a fare exploit in un grande slam proprio sul cemento australiano, centrando la semifinale.

DAVYDENKO 7: era il tennista più in palla alla vigilia del torneo, non aveva mai perso in questo 2010 e ai quarti si è trovato di fronte Federer forte di 2 vittorie negli ultimi 2 precedenti contro il numero 1 del mondo. E' riuscito però a strappare un solo set all'elvetico. Consolida comunque la top ten della classifica mondiale, nella quale ormai è un abituè.

NADAL 7,5: peccato: era il detentore del titolo, sembrava tornao in buona forma, ma sul più bello nei quarti di finale contro Murray il suo ginocchio è tornato a fare "crack"... Speriamo si riprenda presto. Tanti auguri campione, il grande tennis ha bisogno di te!

RODDICK 6,5: Lo yankee è sempre nei last eight nei tornei del grande slam. Lo citiamo per la grande continuità che lo mantiene nei top ten da ormai quasi 10 anni. Grande esempio e grande sportsman.

DJOKOVIC 7,5: viene eliminato in 5 set da Tsonga. Viene da dire: a differenza dell'anno scorso almeno quest'anno non si è ritirato. Cattiverie a parte però va dato atto al serbo di aver raggiunto, grazie alla combinazione di risultati nel torneo, di aver raggiunto il suo best rank: ora è lui il numero 2 del mondo!

DEL POTRO 5,5: non era in perfetta forma ed è uscito molto prima di quanto ci si possa aspettare dal vincitore degli ultimi US Open.

SODERLING e VERDASCO 5: Hanno entrambi deluso gli appassionati e i tifosi; da loro ci si aspetta e si esige di più visto che le potenzialità a quasti 2 giocatori non mancano.

Simone, NBP.



lunedì 1 febbraio 2010

LA PAROLA AL CAMPIONE


D: Diresti che la tua abilità di recuperare è tanto importante quanto quella di saper colpire la palla?
RF: Si, penso che il lavoro di piedi è una delle cose più importanti nel tennis, specialmente al nostro livello. Credo che oggi lo sport sia diventato molto fisico, specialmente da fondo campo. Non è più avanti e indietro, ma destra e sinistra. Mi sento di essere tornato a muovermi bene. Credo di aver giocato a tratti il mio miglior tennis.
D: Credi sia stata una questione di strategia stasera, più del solito?
RF:Beh, lui è sicuramente uno molto paziente a fondo campo, è quello che lo ha reso così forte. Non sbaglia molto, è pericoloso, varia molto bene, a volte più arrotato a volte più piatto. Può ovviamente colpire negli angoli, lungo linea così come con il rovescio. È per questo che è difficile giocarci contro. Credo che il primo set sia stato interessante dal punto di vista mentale e fisico. Ha giocato ad intensità molto elevata. Lo avrebbe potuto benissimo vincere anche lui. Riuscire ad ottenere il break e a giocare come ho fatto è stato cruciale nella partita perché stavamo giocando entrambi bene. Ma qualcuno il set lo deve vincere e per fortuna l’ho vinto io. Ho sentito bene la palla già dall’inizio. Sapevo sarebbe stato un match intenso. Sono contento di essere riuscito a giocare aggressivo e paziente allo stesso tempo perché è così che devi essere contro Murray.
D: Ti abbiamo visto iniziare una sorta di guerra psicologica riguardo alla pressione che c’è su di lui, dei 150000 anni di mancate vittorie. È stato più bello battere Murray perché aveva un record così buono contro di te?
RF: credo che si sia esagerata la cosa.L’intervista in campo, non la prendo seriamente. Se pensi sia stata una cosa mentale io non lo credo. Ma mi fai la domanda e ti do una risposta secca. Così come ho fatto nella conferenza stampa alla fine del match con Tsonga. Non è facile vincere il primo Slam. Non è una cosa mentale avvitarcisi. È semplicemente difficile da raggiungere. E la prossima volta non sarà più facile. Ma il suo gioco è così buono che vincerà sicuramente uno Slam. Credo abbia fatto molto bene stasera perché le condizioni non erano facili. Voglio dire, ho giocato una gran partita. Qualcuno deve vincere e sono contento di essere io.
D: Dopo le emozioni del 14 esimo e 15 esimo Slam, come valuti questo?
RF: Credo bisogna vedere anche come finisce una partita.Se da 40-0 o in un tiebreak. Non ricordo nemmeno il punteggio. 13-11, a volte finisce che nemmeno te ne accorgi.La sensazione è stata simile a quella di Wimbledon perché tutto ad un tratto è finito. Mentre invece se avessi vinto dopo quel dropshot sarebbe stato molto più emozionante. Ma dopo aver perso quel punto, ho pensato, cavolo mi ha appena tolto il trofeo dalle mani, potrei finire per perderla questa partita. Dopo due o tre punti sono riuscito a vincere.é stata un po’ come una montagna russa di emozioni. Ho cercato di rimanere concentrato e quando è finito il match ho pensato, o mio dio, è fatta.
D: Come riesci, anno dopo anno, a vincere Slam dopo Slam e farlo sembrare così facile, cosa che evidentemente non è?
RF: Beh, non c’è nessun secreto. Sicuramente un giocatore con molto talento (risate). Ho sempre saputo di avere qualcosa di speciale, ma non pensavo fosse così estremo. Ho sicuramente dovuto lavorare molto sodo per riuscire a scegliere il colpo giusto al momento giusto. Ad esempio, sul match point ho deciso di fare una smorzata, devi essere un pazzo a fare una cosa del genere. Ma sapevo di averlo in mano. La domanda è: ce l’ho nella testa e nelle gambe? È qualcosa su cui ho dovuto lavorare. E ora mi sento anche stimolato dalle nuove generazioni. Ho come la sensazione che il tennis cambi ogni 5 anni. Perché quando sono arrivato sul circuito i match si giocavano in maniera diversa. I giocatori servivano bene ma c’era sempre una debolezza. Oggi non più.E anche grazie a ragazzi come Murray. MI hanno reso un giocatore migliore perché credo che questa sia stata una delle mie performance migliori degli ultimi tempi o forse di sempre.
D: Ha detto di poter piangere come te ma di non saper giocare come te. Sei stato molto gentile verso di lui poco dopo. Cosa ti fa pensare che vincerà uno di quei trofei?
RF: Beh, credo che si muova benissimo, è un ottimo tattico, ha un bellissimo rovescio. Ha tutto quello di cui c’è bisogno per battere il migliore e vincere il torneo. A volte non capita quando lo vuoi tu. A volte invece succede quando non te lo aspetti. Fa parte poi di una generazione non facile, ci sono tanti ragazzi che giocano bene. Io ho dominato sul cemento e sull’erba per un bel po’. Rafa è diventato molto forte anche sulle altre superfici. Penso che non sia facile vincere gli Slam. Ma lui è forte mentalmente, il gioco ce l’ha. È solo una questione di tempo.
D: Questo è il tuo primo AO dopo un paio di anni. Pensi al Grande Slam? Specialmente con Nadal che ha dei problemi e con te in grande forma?
RF: Non è in cima ai miei pensieri. Andrò ancora a giocare tornei minori, i Master 1000 e quelli che dobbiamo giocare. Darò del mio meglio ovunque vado perché non ci sono solo gli Slam. Certo sono importanti ma cerco di rispettare tutti i tornei nei quali vengo invitato e che gioco. CI sono dei fan che pagano il biglietto. Non voglio deluderli. Non adatterò il mio calendario per fare il Grande Slam. Se succede, bene altrimenti non è che sia la mia priorità. Lo stesso vale per il numero di Slam che vincerò. Quello che viene viene. Voglio divertirmi e godermi ogni momento. Ancora di più come papà.
D: Come festeggerai stasera?
RF: amici e famiglia. E vedrò se le bimbe sono ancora sveglie. Spero di no (sorride). Altrimenti le sveglierò domani e le abbraccerò perché sono molto contento. Penso che passerò una buona serata a cena. È quello che faccio solitamente, sia se perdo che se vinco. È un’ abitudine. Poi credo che alle 12 ho un photo shooting.
D: Riesci a capire come mai Andy si sia emozionato alla fine? Ci sei passato anche tu. Hai detto che è difficile vincere il primo Slam. Riesci ad apprezzare come si sia sentito giù alla fine?
RF: Si,beh, certo che lo capisco. È successo anche a me. Credo che agli US Open sia andato via tutto un po’ troppo in fretta per lui. Ha giocato un giorno dopo l’altro, sabato e domenica e con Rafa. Prima di accorgersene si è ritrovato in finale agli USOpen. E ha perso, ma era comunque soddisfatto del risultato perché la vittoria contro Rafa è stata importante. Ma forse non ha avuto il tempo di pensarci su. Non so se lo avete sentito dire già da me, ma gli US Open sono molto rumorosi, quindi non hai neanche il modo di star lì troppo a pensare, come ho giocato, sono deluso ecc..Qui in Australia o a Wimbledon è molto diverso, tutto è calmo. Hanno tutti tantissimo rispetto. Standing ovation. E le emozioni iniziano ad aumentare con il procedere della premiazione. Credo stesse bene fino a quando mi ha detto che invece ci sarebbero state delle lacrime. E io gli ho detto, non preoccuparti, andrà tutto bene. E poi in effetti ha pianto. Da un lato è dura star lì a guardare, ma allo stesso tempo vedi quando i giocatori abbiano a cuore questo sport. Ed è una cosa bella. Quindi gli auguro solo il meglio.
NBP.

AUSTRALIAN OPEN/FEDERER CAMPIONE


Federer b. Murray 63 64 76
Chapeau, ormai anche tutti coloro che aspettano la caduta del re, si devono arrendere...RF se è possibile è sempre meglio! E' stato lui anche quest'anno ad aggiudicarsi lo slam down under! E stavolta c'erano tutti e tutti favoriti alla vittoria, ma quando Federer è in queste condizioni psicofisiche è semplicemente di un altro pianeta. Lui ci aveva avvisati tutti: dopo il Roland Garros e il record di Slam conquistato subito dopo a Wimbledon lo scorso anno, aveva detto che da allora in poi avrebbe giocato ancora più rilassato e che ce ne avrebbe fatte vedere ancora delle belle. Ed eccoci accontentati; Roger ha giocato un torneo e una finale formato deluxe arrivando così a conquistare il suo 16simo slam (quarto Australian Open), il primo da padre.
L'onore delle armi va anche dato a Murray, lo scozzese però deve ancora aspettare per vincere il suo primo slam, così come tutta la Gran Bretagna visto che è da una 70ina d' anni (dai tempi di Fred Perry) che un suddito di sua maestà non vince un torneo del grande slam.
NBP.

peRFect 16!!!






























NBP.