martedì 1 settembre 2009

US OPEN/LA CONFERENZA DI FEDERER DOPO IL PRIMO TURNO


Ecco la conferenza stampa post match di Roger Federer dopo la prima partita da lui giocata ieri agli open degli Stati Uniti:
MODERATORE: Cominciamo ricordando che Roger oggi é diventato il primo giocatore nella storia a superare i 50 milioni di dollari in prize money.
RF: Non c’é bisogno di scriverlo (Risata).
D: E’ stato decisamente un buon inizio. Che sensazioni hai avuto lá fuori quest’oggi?
RF: Nauralmente sono sempre contento di vincere partite nei tornei dello Slam e in qualunque torneo in generale, quindi é stato un buon inizio di torneo per me. Non ho perso un set, e per me poteva essere un match complicato, contro un giocatore che non aveva assolutamente nulla da perdere. Sono il campione uscente da cinque edizioni per cui é una cosa un po’ delicata. Credo abbia giocato davvero bene. Ha avuto qualche passaggio veramente notevole, e da parte mia ho dovuto far attenzione di non lasciarlo andar via nel punteggio quando mi sono trovatto sotto di un break nel secondo e nel terzo set. Per cui é stato positivo essere riuscito comunque a chiudere in tre set.
D: Il tuo avversario ha usato la parola “scary”, intimidatorio, per descrivere la sensazione che si prova lá fuori giocando contro di te. Si é parlato molte volte in questa stanza dell’aura che ti circondava in passato. Lo scorso anno si é parlato molto del fatto che probabilmente avevi perso un po’ di quell’aura. Ci puoi dire cosa ne pensi e spiegarci com’é la situazione con gli altri giocatori dal tuo punto di vista?
RF: Credo che con i successi che ho avuto, specialmente i giocatori piú giovani avranno sempre un po’ di soggezione nei miei confronti. Questi ragazzi iniziano ad essere anche 10 anni piú giovani di me e fanno ormai parte della generazione successiva alla mia, per cui loro avevano 10 anni mentre io stavo giocando il mio miglior tennis. E’ interessante quindi vedere questa generazione cresciuta e che tuttavia ancora quasi tratta come idoli alcuni giocatori. A me capitó lo stesso: d’un tratto mi trovai di fronte a Pete Sampras a Wimbledon e quasi non ci potevo credere.Inotre abbiamo giocato nel piú grande stadio del mondo, e ció provoca sempre un po’ di nervosismo.Credo che se riesci a battere i top player con una certa regolaritá e riesci a collezionare molte vittorie, sí, credo che si possa ricostruire un’aura come quella di un tempo.
D: Parlando di giocatori giovani, cosa pensi del giovane Roger Federer che provava a vincere l’ Orange Bowl, che cercava di muovere i primi passi sul circuito, cosa penserebbe del Roger Federer di oggi con tutte le tue vittorie, i tuoi successi, la tua fama? Quale sarebbe la sua opinione del Roger di oggi?
RF: Ho sicuramente fatto tanta strada da allora. Non mi sarei mai aspettato tutti i successi che sono venuti. Sicuramente avevo qualcosa di speciale dentro, piú talento degli altri giocatori. Forse la consapevolezza di poter giocare ad altissimo livello in qualunque giornata. Ma facevo fatica a tirare fuori il mio talento giorno dopo giorno, perché non riuscivo ad allenarmi bene. Per cui essere riuscito ad arrivare qui credo sia straordinario. Se la mia carriera finisse oggi, sarei un uomo felice, avendo raggiunto tutto cio che avrei mai potuto desiderare.
D: Com’é quella consapevolezza oggi? Hai parlato molto dell’importanza di quella consapevolezza di poter giocare ad altissimo livello quando necessario. Come descriveresti il tuo livello di fiducia in questo momento?
RF: penso di averla sempre avuta fin da quando ero piccolo. Ho sempre saputo di poter essere un grande giocatore. Ho sempre avuto la sensazione di poter battere qualunque giocatore fosse dall’altra parte della rete, anche quando le cose si mettevano male. Poi le cose cambiano , perché che hai dimostrato che puoi vincere, hai avuto successo.E’ la consapevolezza di poter vincere contro chiunque, in ogni stadio del mondo.Ci sono ovviamente alti e bassi nel corso della carriera, ma devi fare in modo che la fiducia rimanga con te, perché altrimenti cominci ad avere dei dubbi su te stesso ed inizi a prendere decisioni sbagliate sul campo.
D: la tua fiducia al momento é al livello piú alto di sempre?
RF: No, non credo. Ci sono stati periodi in cui sapevo esattamente cosa volevo fare ed ogni volta ero in grado di farlo e vincendo in questo modo gli incontri. Quindi, no, non credo.
D: Sappiamo che sei uno studioso della storia del tennis. Non si sente il nome di Bill Tilden molto spesso in questi giorni, ma parecchi storici del tennis ritengono sia il tennista migliore di tutti i tempi. Che cosa significherebbe per te vincere questo torneo eguagliando il suo record di sei vittorie consecutive?
RF: Sarebbe sicuramente straordinario. E’ ció per cui sono venuto qui, eguagliare il record di Bill Tilden. Solo che non l’ho mai visto giocare, per cui é difficile relazionarmi a lui in qualunque modo, se non attraverso i suoi record.
D: Insieme alla tua conoscenza della storia del tennis, credi che il tuo posto nella storia sia migliorato con l’a vvento di Rafael Nadal che ti ha dato un altro campione da sfidare:
RF: Potenzialmente credo di sí. Ma credo si debba riparlarne a carriera finita, é quello il momento per le analisi di quanto la presenza di Rafa abbia aiutato la mia carriera e quanto la mia presenza abbia aiutato la sua. Sicuramente la nostra é stata finora una grande rivalitá che ha migliorato la popolaritá del gioco, ma per quel che riguarda la mia carriera, bisognerá riparlarne quando ci saremo ritirati entrambe.
D: Adesso che hai vinto 15 tornei dello Slam ed hai conquistato i French Open, devi crearti nella tua mente delle nuove motivazioni? E se sí, quali sono?
RF: Cercare di vincere ogni volta che scendo in campo. Voglio vincere ogni torneo a cui partecipo, é l’ unico motivo per cui partecipo. Se non ci riesco, okay, non é un problema, so che il tennis non é tutto. Ma se mi piace giocare, perché dovrei smettere solo perché ho battuto il record di vittorie nei tornei dello Slam? Non é questo lo scopo del gioco. Se chiedi a tutti gli altri 100 e oltre giocatori in tabellone, non credo che il loro scopo nel gioco ora sia quello di vincere 16 tornei dello Slam. Il loro scopo é cercare di divertirsi, avere una grande carriera ed essere il migliore magari nel loro paese. Ci si puó dare diversi tipi di obiettivi, i miei sono molto molto alti. Questa é la differenza.
D: Hai cambiato il tuo regime di allenamento dopo essere diventato padre? Se sí, in che modo?
RF: Non é cambiato gran ché a dire il vero. [Le gemelle] hanno soltanto 5 settimane, non hanno ancora 5 anni.
D: Devi dedicare maggiori attenzioni a Mirka in questi giorni?
RF: Questo l’ho fatto anche prima (risata). Fa parte del gioco. Mi piace passare del tempo insieme con lei, questo non é cambiato. Avevamo una relazione molto solida prima ed ora é lo stesso, ci sono solamente due bambini in piú. Cerchiamo di fare del nostro meglio, ed é anche divertente, quando ritorno in albergo.Vedremo come andrá nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
NBP.

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