giovedì 3 settembre 2009

US OPEN/GRAZIE MARAT!

Vi regaliamo la conferenza stampa di Marat dopo la sua ultima partita in un torneo dello slam giocata ieri a New York.


D: È un po’ imbarazzante, perchè non sappiamo quale sia il tuo umore. Ci puoi dire se è stato l’ultimo?
MS: "Sì".
D: Cosa provi adesso per entrambi le situazioni, la sconfitta e l’ultimo Slam?
MS: “Va bene così. È finita. Era l’ultimo. Sarebbe potuto finir meglio, ma va bene. Non vedo l’ora di terminare la mia carriera, perciò non ho rimpianti. E non mi interessa più niente delle sconfitte”.
D: Cosa provi a proposito di…
MS: “Non sono preoccupato di nulla”.
D: Ti sto solo facendo una domanda.
MS: “E io sto solo rispondendo”.
D: Che emozioni hai avvertito in campo?
MS: “Nessuna. Ne ho provate per molto tempo e ho lottato per un bel po’. Perciò adesso per me è un momento nuovo nella mia vita. Mi sto ritirando, quindi la mia testa è già al di là del tennis, piuttosto che qui”.
D: Giocherai altri tornei in carriera?
MS: “Ne ho altri cinque, quindi giocherò ancora un po’”.
D: Cosa provi quando senti il grandissimo tifo del pubblico?
MS: “È sempre fantastico. Durante la mia carriera molti fan mi hanno seguito e sono stati fedeli. È sempre una bellissima sensazione. Anche oggi, molti sono venuti per tifare per me”.
D: Se potessi tornare indietro e cambiare qualcosa della tua carriera, eccetto il fatto di non infortunarti…
MS: “Niente. Assolutamente niente”.
D: Rifaresti tutto?
MS: “Sì”.
D: Qual è stato il momento che preferisci e quello peggiore?
MS: “Sono tutti molto diversi. Non riesco a sceglierne uno in nessuno dei due casi. Ci sono stati momenti buoni e cattivi. Non posso sceglierne uno. Non voglio”.
D: I migliori spaghetti?
MS: “Sicuramente non qui. Però penso che gli italiani meritino tutto il rispetto per questo. Hanno fatto veramente una gran cosa”.
D: Quando hai deciso che ti saresti ritirato? C’è stato qualcosa che l’ha provocato? In passato o successivamente? Oppure un bel giorno ti sei detto: ok, questo è l’ultimo.
MS: “L’anno scorso pensavo che già potesse esserlo, ma poi ha chiamato il mio manager e mi ha fatto un’ottima offerta per continuare un altro anno. Ma ora ho deciso che questo è l’ultimo. L’ho deciso dallo scorso novembre. C’è una storiella secondo cui potrei tornare sui miei passi. Ma confermo: sono felice di ciò che sto facendo. È tutto ok. Ho deciso così”.
D: Che cosa ti annoia così tanto da non voler più giocare a tennis? Hai fatto molte cose. Hai giocato così tanti anni. E qualcuno anche di più: Agassi fino a 36 anni, Connors 39. Probabilmente loro erano diversi.
MS: “Non probabilmente. Loro sono proprio diversi”.
D: Sono diversi. Ma in cosa? Perché sei così annoiato da non voler continuare a giocare? Hai detto di voler cambiare. Di voler vivere un’altra vita…
MS: “Perché ciò avrebbe a che fare con l’essere annoiato? Annoiato non è il termine giusto. Penso di averne abbastanza. Ho raggiunto ciò che volevo raggiungere e voglio andare avanti facendo qualcos’altro”.
D: Che cosa farai?
MS: “Vediamo, non so. Ma sicuramente voglio uscire per un po’ dal tennis e tentare di fare qualcosa di completamente differente. Ci sono molte cose a cui penso. È stata una lunga cavalcata, perciò adesso ho bisogno di staccare. Ne ho abbastanza. Ho fatto ben 12 anni di grande carriera. Non mi pare di aver giocato 5 anni e di essermi ritirato. Sono stato in giro per tantissimo tempo”.
D: Djokovic ha detto ieri che gli hai confidato che saresti andato a scalare montagne in Sudamerica. È vero?
MS: “Djokovic ha le ultimissime notizie, eh? (Risata). Penso che dovrebbe essere concentrato sul suo tennis e pensare agli affari suoi, anziché rivelare la mia vita privata (risata)”.
D: Stefan Edberg, quando si è ritirato, l’aveva annunciato un anno prima. Fece un bel giro d’addio.
MS: “Sì, ed era stanco di farlo ogni settimana”.
D: Molto stanco.
MS: “Stare sempre lì a dire: Arrivederci, arrivederci e arrivederci ancora”.
D: Sarebbe stato meglio aspettare fino all’ultimo momento per annunciare il ritiro?
MS: “Sì. Troppe domande su cosa farò, perchè mi ritiro, e questo e quello. Rispondo sempre alla stessa domanda, mille volte. Allora andate su Google a avrete la stessa risposta. Ma qualcuno la vuole sentire ancora una volta. Ma va bene così. Pochi tornei ancora, riesco a gestirla”.
D: Sono sicuro che non ti mancheranno alcune domande. Ma cosa ti mancherà del tennis?
MS: “Buona domanda. Credo di aver bisogno di stare lontano dal tennis per capire cosa mi mancherà. Per adesso è difficile decidere cosa esattamente mi mancherà. Perché è bellissimo viaggiare. È una gran bella vita. Ma è solo un aspetto della questione. Nell’altro, ben differente, ti devi allenare. Devi andare sui campi. Per esempio, qui nei primi giorni è come stare allo zoo. Un milione di persone che ti corrono intorno, fratelli, sorelle, madri, padri, nonne, così tanta gente. Veramente noioso. Ma allo stesso tempo sai che stai andando a New York ed è una bellissima città. Starai in ottimi hotel. La gente ti tratterà bene. Avrai l’autista, che penso sia una gran cosa. Andrai in ottimi ristoranti. Potrai spendere un bel po’ (adesso non pensate a quanto io spenda per il mio pranzo). Perciò il tennis ti dà un’ottima vita. Ma il conto da pagare è essere qui sul campo e stressarti al di fuori. Per ogni cosa: che ne so, un terzo set, un tie-break, devi lavorare sodo. Perciò saprò rispondere a questa domanda fra un anno o giù di lì”.
D: Una volta dicesti che se non avessi giocato a tennis avresti raccolto bottiglie in un parco di Mosca.
MS: “Sì, è una delle opzioni”
D: Comunque, al di là di tutto, ne è valsa la pena? Tutti i viaggi che hai fatto?
MS: “Certo, naturalmente. Ti dà un senso di libertà. Ho trovato la mia strada. Non c’era un padre ricco o una famiglia ricca che pagava tutto ciò che ho adesso, perciò ho trovato la mia strada. Sono veramente orgoglioso di me stesso e di ciò che ho fatto, l’ho fatto da solo e ho aiutato la mia famiglia. Ho aiutato mia sorella e ogni cosa l’ho raggiunta grazie allo sport”.
D: Rimarrai qui per guardare le partite di tua sorella? E che ne pensi di quanto abbia dovuto lottare nel suo match d’esordio?
MS: “Voglio un gran bene a mia sorella, ma penso ce la possa fare senza di me. Ha intorno abbastanza persone che la possono aiutare”.
D: Ieri le è stato chiesto se tu le avessi dato qualche consiglio sulle difficoltà di essere la n. 1. Lei ha detto che qualche volta non capisce cosa dice suo fratello. Perciò puoi dirci che consigli le hai dato?
MS: “Non sono stato in cima alla classifica per molto tempo, perciò non posso darle consigli. Penso che lei se la debba godere finchè dura. È difficile essere n. 1. C’è troppa attenzione, la gente si aspetta troppo da te. Se si leggono i giornali, se si guarda la tv, chiunque parla di te. E qualcuno sarà duro con te. C’è bisogno di mantenere la calma e non farci molta attenzione. Perciò è abbastanza difficile, soprattutto per le donne”.
D: Come vedi adesso il tuo match che avesti qui in finale contro Pete Sampras?
MS: “Quel match fu un miracolo per me. Non mi aspettavo niente quell’anno: partii da n. 25 ed ero sceso al n. 45. E poi in tre mesi sono diventato numero uno del mondo. Ho battuto Sampras e veramente non pensavo neanche di arrivare in finale a uno Slam allora. E dopo averlo battuto, non ho mai ben capito cosa è successo, qualche volta mi soffermo a pensare a quanto grande sia stata quella cosa. Avevo solo 20 anni. Non ero pronto, è difficile da capire. Non so se potete capirmi, ma non ero davvero preparato a tutto quello”.
D: La vittoria in Australia nel 2005 è stata più soddisfacente?
MS: “Suppongo di sì. È stato molto importante vincere il secondo Slam. Ero già stato altre due volte in finale e non ci ero riuscito. Grazie a Dio ce l’ho fatta e le cose si sono aggiustate”.
D: Pensi di essere cambiato molto come persona in tutti questi anni?
MS: “Non lo so. Forse ho sicuramente un po’ più di esperienza. Ho viaggiato moltissimo e penso di aver imparato qualcosa. Già, esperienza”.
D: Se il giovane Safin potesse vedere il Safin di adesso, cosa pensi che direbbe su di te come giocatore e come uomo?
MS: “Che in nessun modo sarebbe potuto succedermi tutto questo. Non avrei mai pensato neanche fra mille anni che sarei potuto essere anche solo vicino ai primi 100. Era una missione impossibile. Perciò metticela tutta, fai del tuo meglio e cerca di trovare la tua strada. Qualsiasi cosa succeda. Stavo per andare in college negli Stati Uniti…”.
D: E come è avvenuto il miracolo?
MS: “È successo, i miracoli accadono realmente. Ho vinto una lotteria. Ho scelto una lotteria che ha fatto andare tutto bene. È divertente. Molto divertente. Non riesco a spiegarlo. Non c’è logica. Tutto è andato al suo posto in maniera perfetta ed eccomi qui. Sono contento di come la vita mi ha trattato. Il tennis è stato fantastico con me”.
D: C’è qualche possibilità che la seconda parte della tua vita sia interessante come la prima?
MS: “Ne sono sicuro. Lo spero (Risata). Sono abbastanza certo che le cose andranno bene come sono andate finora, perciò vorrei guardare oltre. Bisogna essere positivi, perciò penso che altre belle cose debbano ancora venire”.
D: “Hai dato molte conferenze stampa divertenti, in passato, negli ultimo 12 o 10 anni. C’è…”
MS: “Sono così vecchio?”.
D: “C’è qualcosa che hai detto in passato di cui ti penti, qualcosa che oggi non vorresti mai aver detto?
MS: “No, niente. Non ho alcun rimpianto. Tutto ciò che mi è successo nella vita, tutto ciò che ho detto o fatto, mi ha portato dove sono. Perciò penso sia stato un bellissimo percorso. Non penso di aver fatto grandi errori. Le persone sono veramente fantastiche con me. Penso che molte persone sedute qui ancora si staranno meravigliando quando entrerò nella mia seconda vita. Penso di aver fatto cose buone. Magari qualche volta sono stato duro con qualcuno, ma penso di essermi sempre comportato bene con chiunque. E di qualsiasi cosa abbia detto o fatto, non ho nessun rimpianto”.
D: È un momento molto eccitante della tua vita, sapendo che sei ancora giovane e hai ancora un intero avvenire davanti a te…
MS: “Penso sia il momento migliore perché sono ancora giovane. Non ho una famiglia. Sono pronto per dei cambiamenti. Perchè no? Penso sia il momento migliore. A 30 anni sei ancora giovane. A 35 o 33 c’è già bisogno di pensare a qualcosa di diverso. Probabilmente è un po’ tardi per fare qualcosa d’altro. Perciò cominci a dare a ogni cosa un giusto controllo. Io invece sono ambizioso. Voglio raggiungere certi traguardi. Sono diverso da altre persone che non vogliono fare altro per il resto della loro vita o si mettono a dire cose senza senso su ESPN o parlano del mio match con Sampras. Non farò quello. Vorrei fare tutt’altro”.
D: Quanto è stato difficile essere numero uno? Eri giovane. Poi hai parlato di tua sorella. Lei è la numero uno. Ci hai parlato dei giornali che scrivono della tua vita privata. E ti ricordi anche delle Safinettes?
MS: “Ancora le ricordi”?
D: Sicuramente per tua sorella non c’è lo stesso problema. Almeno lei non ha tutti questi fidanzati e foto!”.
MS: “Tutti sono molto duri con lei perché è la numero uno. Voi tutti vi state ponendo tale questione: lei è una vera numero uno o no? Poi apri i giornali e leggi: ha fatto 8 doppi falli, 43 errori gratuiti. Ha faticato e ha quasi perso contro una 18enne. A chi interessa? Voglio dire: è la numero uno del mondo. Devo proteggerla. Quella poveretta sta cercando di fare del suo meglio. E lo sta facendo veramente bene. Ha molte attenzioni, ma non quelle che meriterebbe, specialmente ora che è la numero uno del mondo. Tutti le rompono l’anima con la solita domanda se sia veramente la numero uno. Sì, è la numero uno. Andate a controllare le classifiche. Non le ha fatte lei. Sembra che ci sia qualcuno che le abbia fatte. Bene, su queste lei è la numero uno. Serena, sebbene abbia vinto 2 Slam quest’anno, è la numero 2. Spiacente, ma è così. Fatevene una ragione. Io penso che lei meriti qualcosa di più di quello che ha avuto finora. Voi non potete immaginare quanto sia terribile questo sport. Io non penso che ci sia una persona nel mondo più professionale di lei. E tutti invece lì a renderle la vita impossibile: che è successo con il servizio? E questo? E quello? Ma lasciatela in pace. Fatele un po’ meno domande. Fatela contenta. È tutto”.
D: Fortunatamente lei non ha tanti fidanzati come tutte le ragazze che hai avuto tu!”
MS: “Già, lei è l’opposto di me”.

Grande Marat, personaggio fantastico, ci mancherai...

NBP,

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